La depressione è una delle forme del malessere più diffusa nella nostra attualità, una parola entrata ormai da alcuni anni a far parte del nostro vocabolario – e del nostro vivere quotidiano.
E’ caratterizzata da stati di tristezza, perdita di interesse e senso di inadeguatezza e si ripercuote inevitabilmente nelle relazioni con gli altri.
Esiste un definizione medico-scientifica della depressione che la intende come un malfunzionamento biologico e sociale dell’essere umano, caratterizzata dall’abbassamento del tono dell’umore e che, alla stregua di qualsiasi altra ‘malattia’ richiede cure medico-psichiatriche.
Sappiamo però che una certa dose di tristezza è una reazione umana di fronte alla fragilità della vita e alle sue grandi incognite, in particolare di fronte alle frustrazioni, alle perdite e ai lutti. In questo senso si tratta di una reazione inevitabile e perfino utile e sana, che permette di elaborare la perdita nelle sue varie accezioni, la perdita può infatti riguardare le persone amate ma anche lo stato di salute, il lavoro, gli ideali...
A volte la depressione diventa uno stato permanente, un vissuto soggettivo caratterizzato dalla perdita di desiderio di vivere e di investire le proprie risorse sulle attività e sui legami affettivi e diventano prevalenti l’inerzia, l’autosvalutazione, il senso di inadeguatezza.
Si tratta di sentimenti che richiedono un loro tempo e un spazio per poter essere elaborati ai fini di un cambiamento e di una evoluzione soggettiva.
Una clinica dell’ascolto, come quella che PuntoInc pratica, offre un percorso che dia tempo e spazio alla parola e all’elaborazione, aprendo una via di uscita da uno stato di sofferenza paralizzante verso un rinnovato desiderio di vita..
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